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BAGLIORE MESSIANICO 2
L’inconsistenza dei risultati raggiunti dalla antica Fisiognomica (nata ai tempi di Aristotele) nello sviluppare la giusta intuizione che “Il volto è lo specchio dell’anima”, dimostra quanto sia difficile tale sviluppo.
Il mezzo con cui si cercava di ottenere relazioni certe tra la forma del volto delle persone e le loro attitudini comportamentali era ovviamente quello statistico. Tale mezzo è ovviamente risultato inadeguato, giacché mettere significativamente insieme l’infinità delle variabili caratterizzante il problema è un qualcosa di impossibile anche alla attuale Intelligenza Artificiale dei moderni computer.
Per risolvere il problema era necessaria una “aleatoria” intuizione.
Una intuizione di quelle che, di fronte alla richiesta del Perché, l’unica risposta che forniscono è: “Perché sì”!
Tale aleatoria quanto perentoria intuizione la ebbi mezzo secolo fa.
Essa consisteva nel fatto che, qualsiasi caratteristica psichica e qualsiasi caratteristica biologica, non era mai assoluta: essa era sempre dipendente dalle condizioni ambientali in cui l’individuo (momento dopo momento) si fosse trovata.
Pertanto, nonostante tale intuizione fosse giusta, essa sarebbe stata sterile se non fosse stata associata alla seguente ulteriore scoperta epocale: LE LINEE FORMANTI IL VOLTO UMANO SONO CURVE MATEMATICHE INQUADRATE TRA I CLASSICI ASSI CARTESIANI ! In uno di tali assi sono riportate le molteplici possibili condizioni ambientali in cui sta vivendo l’individuo; nell’altro asse cartesiano sono riportate le entità di specifiche risorse psico-biologiche dell’individuo.
I singoli punti, definiti dall’incontro dei valori espressi in tali due assi, sono punti rappresentativi della curva (linea del volto) di variazione di una specifica risorsa psicologica dell’individuo.
Da questa intuizione derivò lo sviluppo di una nuova scienza esatta: la Psicostasìa Fisiognomica.
Tale scienza da me fondata ha consentito di rivoluzionare teoricamente le attuali conoscenze psicologiche e biologiche.
Da un punto di vista pratico l’attuazione di tale rivoluzione richiede che la Psicostasìa Fisiognomica venga divulgata con mezzi idonei, mezzi economici che io non ho.
Tutto quanto finora esposto in questa pagina, costituisce un semplice PREAMBOLO preposto a far capire IN COSA CONSISTE il presente Riassunto di questo libro.
Ora infatti si può dire, riassuntivamente, che tale libro contiene la difficilissima risposta alla domanda: “Perché le linee del volto umano sono curve matematiche inquadrate tra due assi cartesiani”? Ma soprattutto: “Perché tali curve sono variabili in base al punto esterno da cui vengono osservate”? Tale risposta io la considero meravigliosa!
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